La Storia della Musica Ti Aspetta da Qualsiasi Parte del Mondo
Hai sempre sognato di studiare come la musica ha plasmato culture e società? Da Reggio Calabria, apriamo le nostre porte a studenti internazionali che vogliono esplorare la storia musicale con docenti che vivono questa passione ogni giorno.
Scopri i Nostri ProgrammiPerché Scegliere l'Italia per Studiare Storia della Musica
L'Italia non è solo un posto bellissimo. È dove Monteverdi ha scritto le prime opere, dove Vivaldi componeva nelle fredde mattine veneziane. Quando cammini per queste strade, senti ancora l'eco di secoli di tradizione musicale.
I nostri corsi partono nell'autunno 2025, e vogliamo che tu porti la tua prospettiva qui. Studenti dal Brasile, dalla Corea, dagli Stati Uniti – tutti aggiungono qualcosa di diverso alle discussioni in aula.
Non promettiamo miracoli o carriere garantite. Promettiamo invece un'esperienza autentica con professori che hanno dedicato decenni allo studio del Rinascimento musicale, del melodramma ottocentesco, della nascita del jazz europeo.
Cosa Rende Speciale il Nostro Approccio
Abbiamo costruito i nostri programmi pensando agli studenti che arrivano con background diversissimi – alcuni hanno studiato conservatorio, altri vengono dalla filosofia o dall'antropologia.
Supporto Linguistico Reale
Le lezioni sono in italiano, ma durante il primo semestre offriamo sessioni integrative per chi sta ancora perfezionando la lingua. E sì, i nostri docenti parlano anche inglese quando serve davvero.
Contesto Culturale Autentico
Non studiamo solo dai libri. Organizziamo visite ai teatri storici di Napoli, ascoltiamo archivi sonori a Roma, discutiamo davanti agli spartiti originali nelle biblioteche calabresi.
Comunità Internazionale Piccola
Non siamo una grande università impersonale. Le nostre classi hanno 12-15 studenti al massimo. Significa che il tuo professore conosce il tuo nome e le tue domande contano davvero.
L'Esperienza di Chi È Già Qui
"Venivo da Oslo senza parlare quasi italiano. I primi mesi sono stati duri, non lo nego. Ma quando ho capito che potevo analizzare le opere di Bellini visitando i luoghi dove lui stesso camminava... beh, quello non lo puoi fare in nessun'altra parte del mondo. I docenti sono esigenti ma disponibili. E alla fine ho scritto la mia tesi sul rapporto tra musica sacra e rivoluzioni politiche nel Sud Italia – un tema che non avrei mai esplorato restando in Scandinavia."